venerdì 21 maggio 2010

Biografia e curiosità del nostro santo


BIOGRAFIA
Nacque a Copertino, presso Lecce, in una stalla (ancora esistente nel suo stato primitivo) il 17 giugno 1603. Suoi genitori furono Felice Desa e Franceschina Panaca.
A sette anni iniziò la scuola, ma una grave malattia lo costrinse ad abbandonarla. Quando guarì, a 15 anni, si attribuì questo miracolo alla Madonna della Grazia di Galatone (Lecce). Durante la malattia aveva pensato di farsi sacerdote francescano: gli mancava però la dovuta istruzione.
Per 17 anni visse nel Santuario della Madonna della Grottella in Copertino. Amava tantissimo la Madonna che soleva chiamare "La Mamma Mia".
A causa dei miracoli che gli venivano attribuiti, subì due processi del Sant'Uffizio. Fu relegato in Assisi (1639-1653). Trasferito poi a Pietrarubbia e Fossombrone (Pesaro 1653-1657), isolati conventi-romitori dei Frati Cappuccini.
Il 9 luglio 1657 fu restituito ai suoi confratelli e destinato ad Osimo dove morì
Fu beatificato da Benedetto XIV il 24 febbraio 1753 e dichiarato santo da Clemente XIII il 16 luglio 1767.
Nella devozione cattolica viene chiamato il santo dei voli, a motivo della levitazione che secondo le cronache del tempo avrebbe compiuto in stato di estasi
Viene anche indicato come il santo degli studenti, perché venne consacrato sacerdote dopo il difficile superamento degli esami,
18 settembre, giorno della memoria liturgica diocesana.
CURIOSITA’
San Giuseppe da Copertino viene citato nella serie I Liceali 2,
Il Santo compare, inoltre, nel film C'era una volta... di Francesco Rosi, in cui viene rappresentato come protettore della protagonista Isabella (Sofia Loren).
A San Giuseppe Desa è legata anche l'importante città americana di Cupertino, dove ha la sede centrale la Apple (che di fatto ha preso il nome da questo santo).

Giulio Frisenda


...Santuario della Grottella...




A due chilometri dal centro abitato di Copertino, sorge il Santuario della Grottella, un antro scoperto da un pastore alla ricerca di un vitello smarrito.Egli trovò dietro a un folto cespuglio, una Grotta sotterranea, sulla parete della quale era dipinta la Sacra Immagine di Maria, davanti la quale miracolosamente era inginocchiato lo smarrito vitello. Il ritrovamento misterioso della Grotta, soffocata dai cespugli, e dell'immagine della Vergine col Bambino, chiamò nel luogo una moltitudine di gente ed anche il Capitolo della Collegiata di Copertino, si recò a venerare la "Madonna della Grottella", come fu subito battezzata l'immagine. Nel 1577, mons. Cesare Bovio fece edificare l'attuale chiesa ad unica navata con tre altari per lato. Sull'altare centrale, realizzato da Antonio Donato Chiarello, nel '600 fu incastonato l'affresco ritrovato della Vergine.Per interessamento del francescano copertinese p. Giovanni Donato Caputo, nel 1613 i francescani entrarono in possesso della Grottella e nel 1618 dettero inizio alla fabbrica di un convento che aggregarono a quello di San Francesco. Tra i manovali vi era un quindicenne candidato alla santità, Giuseppe Maria Desa. Sotto la protezione della "Mamma" della Grottella, Padre Giuseppe da Copertino avvia il suo ministero sacerdotale. Presso la Grottella fu più volte rapito in estasi davanti all'icona della Madonna. Il convento fu oggetto della soppressione innocenziana nel 1652, ma un trentennio dopo fu riaperto e ingrandito. Nel 1753 fu dotato della prima statua in cartapesta raffigurante San Giuseppe da Copertino e vennero costruiti eleganti altari barocchi ; sulle pareti della chiesa e del chiostro anonimi frati realizzarono interessanti opere a fresco. Inoltre, sul lato destro della chiesa fu realizzato un cappellone il cui altare è dedicato al Santo e contiene la prima cassa il cui furono deposte le sue membra. Il convento, soppresso per la seconda volta nel 1862, fu riaperto nel 1954 e sottoposto ad una lenta, ma graduale opera di restauro. Nella chiesa, ad un'unica navata coperta a volta, si possono ammirare interessanti opere d'arte tra cui una tela seicentesca raffigurante S. Antonio da Padova di Antonio Donato D'Orlando e pregevoli statue in pietra leccese. Tutto il complesso è passato alla storia col nome "la Grottella".

Prodotto da: Castrignanò Giulia II c

venerdì 14 maggio 2010

Cos’è per te l’infinito?


Il senso dell’infinito è fondamentale per l’uomo. Se mancasse una riflessione sul significato d’infinito, l’uomo non avrebbe alcun senso nella vita e tutto sarebbe troppo superficiale e ovvio.
Questo argomento viene sviluppato anche da Leopardi nella poesia “l’infinito” dove definisce la sua Idea, immagina spazi infiniti. Egli paragona questo infinito a un vento leggero, quasi impercettibile e richiama il suo passato e la vita presente, ma anche fa riflettere sull’eternità.
Dalla Sua esperienza di immensità emerge un senso di paura, insicurezza, di vertigine, ma e...d'infinita dolcezza!Cos’è l’Infinito? A questa è domanda è difficile rispondere perché a differenza di una formula che sviluppata determina un processo logico, la definizione d’Infinito cambia da persone a persone. L’idea non sarà mai uguale l’una con l’altra. Se chiedessero a noi alunni una definizione sull’Infinito risponderemmo che per noi è una dimensione dell’essere, una percezione dell’animo ad esempio: quando siamo su una scogliera e vediamo il sole ormai stanco che tramonta. È proprio lì che questo sentimento si apre ascoltiamo e vedo l’infinito. Bisogna scovare nel proprio cuore e capire la bellezza di quanto ci circonda proprio come fece Leopardi.
noi crediamo anche all’Infinito dopo la morte perché solo allora potremo far parte di un mondo senza problemi, senza pregiudizi e vivere con lo spirito una dimensione priva di ogni genere di conflitti. Noi crediamo molto in questa dimensione dell’essere e vorremmo consigliare agli scettici che non credono di provare a osservare attentamente quanto li circonda per trovare l’Infinito come la loro dimensione che dal reale conduce all’irreale.

A cura di: Franco Mariantonietta
Castrignanò Giulia
Pagano Stefano